Oggi ho chiesto conto in Consiglio del silenzio dell'Amministrazione sul Teatro Comunale di Bologna. Il suo declassamento, come noto a tutti, sarebbe un colpo gravissimo alla città in temini culturali e occupazionali. Ringrazio l'Assessore Gambarelli per essere venuta in aula per rompere questo silenzio, devo però dire che le risposte sono state timide e parziali. Pare che la Giunta stia lavorando nell'ombra, ma non è chiaro dove, come e con quale fine. Crediamo invece ci sia bisogno di una voce forte che porti a Roma - perchè chiaramente a livello legislativo e ministeriale si gioca questa partita - la rabbia di tutta la città e la determinazione a salvare il Teatro Comunale con la sua storia e le innovazioni degli ultimi anni. Non possiamo rimanere inermi in attesa dell'ennesima scure del governo Renzi, dopo la legge 160/2016, quella che scarica sulle spalle dei lavoratori delle fondazioni lirico sinfoniche tutti i problemi di bilancio, frustrando in ogni modo il ruolo dei sindacati. E' poi fondamentale la messa in sicurezza del piano di risanamento da parte delle istituzioni cittadine e regionali. In mancanza di ciò, è destinato a cadere come un domino l'intero sistema teatrale metropolitano, perché il declassamento, oltre a distruggere la principale industria culturale della città, avrebbe come effetto, l'erosione dei fondi su cui insistono tutti gli altri teatri "minori". Con danni incalcolabili sul piano sia culturale che occupazionale.
QUI il mio quesito e la risposta dell'Assessore Gambarelli
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